Vi presento un lavoro che ho fatto nel corso del 2024, si tratta di una bici Umberto Dei Imperiale. In questo caso abbiamo optato per un restauro totale della bici, scelta fatta viste le sue condizioni, purtroppo, a causa di un piccolo incidente capitato al proprietario e’ stato necessario sostituire la forcella piegata al momento dell’impatto. Vernice nuova e anche il filo d’oro su parafanghi e carter para-catena e’ stato ripristinato, tutte la parti sono state lucidate da ossido e ruggine, e’ stata fatta una revisione meccanica completa. Sella adeguata allo stile della bicicletta e copertoni Michelin world tour, chiaramente sono state rinnovate anche tutte le grafiche.
Abbiamo scelto della moderne luci al LED per i fanali ma che rispecchiano lo stile della bicicletta d’epoca come la nostra Umberto Dei.
Sei curioso di sapere cosa può costare un restauro di questo tipo? Puoi scriverci una email per avere maggiori informazioni, oppure puoi chiamare e sarò’ sempre a disposizione per tutti i chiarimenti in merito.
La Gitan e’ una azienda piacentina fondata nel 1950 da Gino Tansini, la sede si trova tuttora a Caorso e divenne conosciuta in passato per la produzione di moto e motorini. Per chi vive nella zona del piacentino e basso lodigiano come il sottoscritto sarà facile ricordare i vecchi motorini, personalmente ho avuto la possibilità di fare delle girate con un motorino Gitan che una cara zia mi dava in prestito per poter girare con amici. Oltre ai motorini la Gitan produceva anche le biciclette che negli anni 70/80 divennero piuttosto diffuse, mi ricordo che in tanti ne possedevano almeno una e tuttora mi capita di ripararle, come la Gitan qui sopra che e’ arrivata presso la nostra officina da Piacenza.
La bicicletta era piuttosto rovinata ma fortunatamente siamo riusciti a lucidare al meglio le parti cromate senza dover rincorrere ad una costosa cromatura, la verniciatura e’ stata fatta in carrozzeria da professionisti che si occupano anche di restauri di moto ed auto, la carrozzeria Campanile a San Fiorano in provincia di Lodi, per quello che riguarda la parte meccanica e’ stata revisionata completamente, sostituiti i pattini freni, camere d’aria, le sfere di tutti i mozzi e movimenti, la sella, che e’ stata scelta dal cliente perché ritenuta confortevole.
Ancora disponibile il logo della Gitan che solitamente viene applicato sul piantone dello sterzo, non e’ stato difficile reperirlo, diverso per la scritta sul tubo obliquo del telaio, in questo caso siamo riusciti a ricavare il carattere dalla scritta originale presente sul carter della catena e con l’ausilio di un plotter ne abbiamo ricavato una scritta pressoché identica all’originale.
Provando la bici posso dire che tutto funziona ancora molto bene ed il Sig. Guzman si e’ dimostrato molto contento del risultato finale, ora può finalmente far percorre alla Gitan le strade della sua terra d’origine.
Curioso di sapere cosa costa un intervento di questo tipo? Hai una vecchia bici da restaurare e ti spaventano i costi? Chiedere non costa nulla e sono sicuro che troveremo il prezzo che fa al caso tuo…scrivi nei contatti per maggiori informazioni.
Durante il periodo dello scorso dicembre ho avuto la possibilità di realizzare questo rinnovo di bicicletta, ho preferito definirlo rinnovo anziché restauro di bicicletta perché la nostra Umberto Dei di proprietà della Signora Pierangela e’ sempre stata conservata in modo adeguato senza troppa esposizione all’umidità e quindi mi sono ritrovato a lavorare su dei pezzi che sostanzialmente dovevano solo essere puliti a dovere, registrati e lubrificati. L’idea che ha stimolato Pierangela a fare questo rinnovo e’ nata dopo avere visto la nuova bicicletta della nipote, una bici da donna color crema di recente produzione, la vista di questa tinta ci ha portati ad optare per questo colore crema chiaro. Per ottimizzare i costi della verniciatura abbiamo scelto di farla verniciare a polvere, trovo che sia molto conveniente ed ha una resa soddisfacente per rinnovare una vecchia bicicletta.
Le parti meccaniche sono tutte originali ed in buone condizioni, e’ stata fatta una adeguata revisione alla meccanica di tutta la bici, sono stati sostituiti i due copertoni e i pattini dei freni con cavi e guaine. L’unico problema di rilievo era nella trasmissione ma e’ stato sufficiente sostituire la catena e la ruota libera per fare scorrere la bici come nuova.
Applicate la scritte e la bici e’ pronta per la consegna! Anche questa volta siamo riusciti ad accontentare un cliente affezionato alla propria bici, la Umberto Dei in questione e’ sempre appartenuta alla signora Pierangela che ne e’ in possesso dal 1969, anno di produzione della bici stessa. Con un budget alla portata di tutti ha riavuto una bici nuova e rinnovata nello stile grazie anche alla scelta del colore.
Hai una vecchia bici che vuoi restaurare o rinnovare? Sei curioso di sapere quanto si può spendere per un lavoro di questo tipo?
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Di cosa si tratta? Magari ne avete sentito parlare…si tratta di recuperare al meglio vecchie biciclette senza affrontare i lavori e di conseguenza i costi che sarebbero necessari per la buona riuscita di un restauro totale della bici. Mi spiego meglio..se volessimo portare una bicicletta ad uno stato ottimale anche dal punto di vista estetico, nella maggior parte dei casi saremmo costretti a riverniciare il telaio per togliere piccoli o grandi segni sulla vernice con un costo notevole se ci affidiamo ai professionisti che si occupano di questo difficile ed impegnativo lavoro. Sabbiatura, la vernice di fondo, la levigatura e le varie mani di finitura, si può spendere anche 300 euro per un telaio verniciato a nuovo, senza parlare delle parti che potrebbero richiedere una nuova cromatura perché magari troppo intaccata dalla ruggine. Deve valerne la pena…bisogna essere convinti di affrontare spese importanti per riportare la bici al suo stato pari al nuovo.
Restauro conservativo bici Bianchi uomo
Oppure scegliamo il restauro conservativo della bici, facciamo andare bene, nel limite del possibile quello che troviamo sulla nostra bici, lavorando su una accurata pulitura e lucidatura e ripristinando le parti meccaniche usurate o danneggiante per far si che la bicicletta sia nuovamente sicura e scorrevole. L’esempio della bici Bianchi qui sopra e’ un buon esempio per far capire ciò che intendo. Abbiamo tolto la ruggine da tutte la parti cromate, ruote, manubrio, carter catena e profili dei parafanghi, anche le molle sotto la sella sono state lucidate dalla ruggine.
Il risultato può essere buono anche con biciclette più rovinate di quella riportata qui sopra, come una Graziella che ho sistemato i mesi scorsi e che malgrado i segni della vernice ha ripreso un po’ di bellezza dopo essere stata revisionata e lucidata a dovere.
Bici Graziella anni 80
Peccato per la vernice in alcune parti della Graziella ma il risultato e’ quello di una bici vecchia e si vede ma ben conservata e funzionante. Ricordo la soddisfazione per il risultato da parte del cliente il quale e’ molto affezionato alla sua Graziella.
Graziella Dianabici Graziella
Alcuni esempi di restauro conservativo
Bianchi Coloradobici Bianchibici OmegaOmega HollandOmega Holland freno tamburo
Per un buon risultato del lavoro sono necessari pazienza ed olio di gomito in primis, bisogna essere motivati a fare questo tipo di lavoro perché ci vuole del tempo e molta cura dei particolari per ottenere un bel risultato finale, la conoscenza dei materiali da impiegare e delle tecniche per la lucidatura e pulitura dei vari materiali che troviamo sulla bicicletta, metalli e plastiche.
Freni UniversalRimozione ruggine ruota bici
Se vuoi più informazioni in merito al restauro delle biciclette o vuoi un preventivo per restaurare la tua bicicletta d’epoca o vintage che sia, scrivimi una email nella sezione del sito “contatti” e sarò felice di rispondere alla tue esigenze.
Siamo quasi in inverno e mi ritrovo il tempo per scrivere di alcuni lavori che ho eseguito durante l’anno. Oltre alle normali riparazioni che ogni giorno faccio per i clienti riesco anche ad eseguire piccole opere di restauro di biciclette e in questo caso, Alessandro il proprietario della bici, si e’ affidato a me per recuperare una Bianchi Idro del 1954 appartenuta in passato alla sua famiglia.
Le foto dell’arrivo della Bianchi con un primo controllo e pulizia
La bici era molto rovinata e trascurata, abbandonata sotto un portico, alcune parti erano veramente consumate dal tempo, la vernice nera e’ stata applicata da qualcuno per togliere, probabilmente, i segni della ruggine che si stavano formando sui colori originali della bici che erano un verde della Bianchi usato in quel periodo, ed un bianco tendente al panna che si intravede nella parte del telaio vicino allo sterzo. Dopo alcuni ragionamenti fatti tra me ed Alessandro abbiamo preso la decisione di fare un restauro bici in “economia”, verniciare la bici ma di un solo colore e cercando di recuperare il più possibile della bici nelle sue parti originali…cosi e’ stato.
Tutte le parti meccaniche sono state pulite e revisionate, il tappo del carter catena era irrecuperabile ormai ridotto ad un foglio di lamiera arrugginito e bucato dalla corrosione, le ruote sono tornate ad essere belle e funzionati, cosi come lo sterzo, tutta la trasmissione e i freni che sono quelli originali. Copertoni Michelin Dynamic Classic da 28mm di sezione, sella classica color miele, insomma, la Bianchi può tornare a percorrere le strade del Basso Lodigiano in sicurezza ed anche Alessandro mi ha confermato recentemente che la bici funziona bene e pedala in sicurezza senza accusare problemi di alcun tipo…Bene!
Bianchi Idro 1954
Lo scopo di questo progetto era di recuperare una bici per poterla usare ed essere goduta ancora, non sia ha avuto la pretesa che la bici in questione entrasse in un museo, per il cliente l’obbiettivo era potere utilizzare la bici per sue passeggiate estive senza spendere un capitale e cosi e’ stato, il mio obbiettivo era quello di accontentare un cliente nel dargli ciò che desiderava e penso che anche questo obbiettivo sia stato raggiunto.
Al momento delle foto mancano le scritte ed adesivi della Bianchi che sono stati aggiunti in un secondo tempo dal proprietario.
Fanalino Bianchi
Se vuoi sapere di più della lavorazione e ciò che e’ stato fatto per ottenere questo risultato o vuoi un preventivo per una bicicletta che vuoi realizzare, scrivi una email nella sezione del sito “contatti”.
Lo scorso anno, durante un bel periodo di crescita personale, ho deciso di dare una nuova veste alla mia storica MTB. Dico storica perché si tratta della Specialized Stumpjumer che usai nel 1990 per correre il campionato Italiano di Mountain Bike all’età di 16 anni. Dal quel periodo fino al 2019 è stata la mia unica bicicletta, usata per giri sporadici durante l’estate, devo specificare che ho praticato per molti anni il motocross e l’enduro allontanandomi provvisoriamente dalla MTB.
Foto di come era la bici prima del lavoro
Non tutte le componenti erano originali, essendo una bici che usavo per correre era parecchio esposta ai danni, mi ricordo di un’uscita di catena durante una discesa in Oltrepo Pavese che causò un danno che comportò la sostituzione di entrambi i deragliatori e la catena, in più ho cambiato i freni cantilever con dei moderni V-brake. Sta di fatto che ormai avevo deciso di rivalorizzarla facendola diventare una bici da passeggio, poco impegnativa ma anche un po’ moderna.
Risultato della verniciatura
Inutile secondo me parlare delle fasi dello smontaggio e della abrasione del telaio, più o meno lo sappiamo tutti come si fa ma per quello che riguarda la verniciatura che ho deciso di fare di persona spendo due righe, anche se questo lavoro penso sia giusto che lo faccia chi lo fa di professione. Sulla base di questa mia osservazione posso dire che il risultato finale è buono anche se ho dovuto faticare molto per togliere piccole imperfezioni che un professionista probabilmente non farebbe. Ho scelto un colore bi-componenti a bomboletta per avere una buona resa e per evitare di passare anche il trasparente, si tratta di un blu della Piaggio, usato sulla Vespa degli anni sessanta. Malgrado il tempo passato mi è sembrato un colore molto moderno e l’abbinamento con il nero dei particolari, componenti e ruote mi è sembrata la soluzione più adeguata ad uno stile contemporaneo.
Non avendo ancora l’attività da ciclista lo scorso anno, ho procurato tutte le parti necessarie con acquisti online in vari e-commerce che non sto ad elencare, però un minimo di scheda tecnica la faccio per completezza dell’informazione tecnica. Le ruote da 26” sono della Byte con cassetta a 8 velocità, movimento centrale con sistema a cartuccia sigillata, guarnitura 46 denti acciaio BRN, pedali flat Wellgo, freni V-brake SHIMANO, leve freno Saccon, cambio Sram x3 8 speed, comando Sram x3 8 speed, cassetta Shimano, manubrio Truvativ, attacco manubrio Funn da 55mm di lunghezza, manopole Funn con anello di bloccaggio, reggisella alluminiò UNO, sella di Selle Italia e copertoni Maxxis DTH 26”x 2.15.
Un po’ road bike e un po’ gravel. Sono le mie considerazioni dopo i primi test effettuati, le misure sono cambiate e lo sento, cosi come i rapporti, ora con il 46 denti di corona non puoi ambire a fare molti chilometri in salita ma in pianura e’ veramente una bicicletta veloce. Riconosco ancora le caratteristiche del telaio, la sella rimane piuttosto alta rispetto al manubrio e si pedala abbastanza piegati come si usa nelle bici sportive e nelle vecchie MTB con più di trent’anni di vita come questa. Ho percorso le ciclabili e ci siamo, la bici e’ leggera, maneggevole e veloce, poi ho fatto la mia prova sullo sterrato e come dicevo prima, se rimaniamo in pianura o affrontiamo un dislivello minimo la Specialized custom RafBike risulta una buona bici per quelle uscite che vengono definite “Gravel” o strade bianche. Bici da passeggio? si anche ma quando ti sei scaldato la gamba incominci a pedalare veloce e ti diverti a piegare lungo i cordoli tortuosi dei parchi che conosciamo nel nostro territorio ti rendi conto che l’anima e’ quella di una bici sportiva.
Hai una vecchia bicicletta che vorresti trasformare, customizzare, personalizzare o semplicemente vuoi consigli per un tuo progetto? Puoi scrivere una email per avere maggiori informazioni cliccando il pulsante.
Della serie: cose da non fare… Recentemente ho avuto una bella MTB da revisionare, la bicicletta ha circa un anno di utilizzo e il cliente ha deciso di affidarsi a RafBike per la cura della propria MTB. Oltre al cambio dei copertoni e il classico tagliando che si fa ad ogni MTB, con il cliente abbiamo deciso di cambiare la catena a causa dell’allungamento eccessivo di quest’ultima. Dopo averla smontata ho potuto osservare bene tutto ciò che si e’ attaccato al cambio ed ai pignoni e vi posso dire che ho messo anche diverso tempo a ripulire tutto per bene…Mauro (il proprietario) mi ha poi confessato che ad ogni uscita lubrifica la catena prima di salire in bicicletta e non c’e’ cosa più sbagliata da fare. In primo luogo la lubrificazione andrebbe eseguita il giorno prima dell’uscita per fare si che l’olio si depositi bene nei rullini delle maglie, che sono le parti meccaniche di una catena che necessitano di essere unte dall’olio, va asciugato l’eccesso con uno stracco passato sulla catena e poi NON e’ indispensabile lubrificare la catena ad ogni uscita, a volte la catena ben lubrificata può’ farci fare diverse uscite senza che si debba ungere di continuo.
Com’era e come dovrebbe essere…
I consigli che mi sento di darvi sono quello di pulire la catena, passandola con uno straccio dopo il giro in bici per eliminare lo sporco che si accumula. Sconsiglio sempre l’olio spray, dico ai miei clienti di utilizzare il sistema goccia a goccia bagnando di olio solo i rullini della catena e consiglio di scegliere un olio adeguato in base all’utilizzo che fanno delle loro biciclette. Esistono oli per le condizioni di tempo asciutto e oli per condizioni di tempo bagnato e per farvi un esempio di come scegliere vi riporto la mia esperienza. I miei giri in MTB o allenamenti li faccio dove vivo e quindi nella campagna sabbiosa e polverosa della golena del fiume Po, torno dai miei tour con la bici ricoperta di polvere, specialmente in estate, in queste condizioni uso un olio per condizioni asciutte e dal basso potere adesivo per evitare che la sabbia si attacchi ai pignoni come riportato nelle foto qui sopra. Diverso se utilizzo la bici durante la stagione umida o in montagna dove e’ più facile bagnare la bicicletta.
Vi presento un lavoro eseguito recentemente. Antonio, il proprietario di una vecchia Lygie da donna appartenuta alla nonna mi chiede cosa si può fare per ripristinare la bici per poterla usare ancora senza che abbia problemi di affidabilità. La richiesta principale di Antonio è stata quella di recuperare il più possibile perché ai suoi occhi doveva essere come quando la nonna la usava per le sue attività. Abbiamo però deciso di cambiare le ruote per una questione di sicurezza, quelle originali che abbiamo conservato, erano veramente messe male e rifarle aveva un costo eccessivo, abbiamo quindi preso due ruote nuove in acciaio tipo R e i relativi copertoni.
Particolari delle ruote
Per il resto è stato un lavoro di recupero di tutte le componenti della bicicletta, sono state pulite e lucidate le parti cromate ed è stato fatto un lavoro di pulizia e lucidatura del telaio per ripristinare il colore vecchio di 70 anni. Tutto sommato il risultato è soddisfacente e il telaio è protetto da prodotti che lo riparano dall’umidità, le parti meccaniche sono state revisionate e lubrificate tutte, sfera per sfera, una serie di pattini del freno nuovi e la bici funziona bene e senza alcun rumore che potrebbe sentirsi dal carter di protezione della catena.
Lygie donna 1954
Il tocco finale, la retina di protezione per le gonne, anche quella sostituita perché quella originale della nonna ormai era inutilizzabile e pericolosa, avrebbe potuto impigliarsi nei raggi. Ho avuto una bella soddisfazione dopo il giro di prova che Antonio ha fatto con la sua bici, il suo riscontro è stato più che positivo e questo mi da stimolo per cimentarsi ancora in progetti simili a questo.
Prova di scorrevolezza carter/catena
Hai un progetto simile da realizzare? Oppure ti serve la consulenza per cimentarti in un progetto di restauro tuo, personale? Puoi scrivere una e-mail a: info@raf-bike.com per avere le informazioni che desideri. Al prossimo articolo…
Recupero di una vecchia BMX di 35 anni circa. Il proprietario, ex corridore di BMX, mi ha fornito il telaio verniciato e tutte le parti per assemblare la bici. Abbiamo utilizzato tutti pezzi e ricambi appartenuti alla bici stessa eccetto le ruote che provengono dal Regno Unito. La bici non sarà utilizzata ma verrà esposta all’interno dello show-room nel negozio del proprietario.
RafBike BMX
Sei curioso di saperne di più? Hai anche tu un progetto di recupero bici da realizzare? Oppure vorresti dire il tuo parere in merito? Scrivi nei commenti o alla e-mail: info@raf-bike.com
Mi presento timidamente in un universo che conosco relativamente che e’ quello dei blog. Scrivo un articolo breve per presentare la mia attività di riparazioni biciclette con servizio a domicilio del cliente, mi chiamo Raffaele Ferri in “arte” RafBike. Lavoro ed opero nella zona del basso Lodigiano, Lodi, Piacenza e sud Milano ed oltre ad essere istruttore CSEN di MTB e ciclo turismo sportivo mi sono dedicato, recentemente, alla riparazione, manutenzione e recupero meccanico ed estetico di biciclette. Mi occupo di biciclette di tutti tipi, dalle più moderne e sofisticate alle vecchie bici d’epoca, la mia esperienza nel mondo della meccanica mi consente di poter realizzare lavori di diverso tipo e ho deciso che utilizzerò questo canale per mostrare alcuni dei miei lavori e se siete di curiosi vi chiedo di seguirmi e supportarmi in questa impresa.